Scopri come è possibile trasferirsi in Portogallo ed ottenere la pensione defiscalizzata proseguendo nella lettura.
Trasferirsi in Portogallo grazie alla convenzione internazionale stipulata tra i due Paesi (Legge 16 dicembre 1982 n.562) è possibile, così facendo riceverete la vostra pensione lorda, cioè, le trattenute relative all’IRPEF vi verranno accreditate assieme alla pensione.
Questo prevede la convenzione internazionale di non doppia imposizione che l’Italia ha in essere con il Portogallo e moltissimi altri Paesi. L’esenzione decennale da qualsiasi imposta sulla pensione è dovuta ad una legge Portoghese, denominata “RNH”, uno dei requisiti essenziali per la concessione della RESIDENZA NON ABITUALE che prevede di non aver risieduto in Portogallo nei cinque anni precedenti la richiesta di RNH.
Altro requisito essenziale è quello di soggiornare nel Paese almeno 183 giorni l’anno, 184 negli anni bisestili, giorni che possono essere coperti anche in maniera non continuativa, oppure, nel caso non si riesca a coprire il periodo prescritto, di avere, al 31 dicembre di ogni anno, la disponibilità di un immobile, acquistato o condotto in locazione, in condizioni tali da far supporre che vi si abbia stabilito l’abituale dimora.
In sintesi: vi verrà accreditata la pensione defiscalizzata, senza appunto alcuna trattenuta fiscale ed il fisco portoghese non applicherà nessuna imposta per 10 anni.
Trasferirsi in Portogallo conviene solo ai pensionati di diritto privato.
Gli ex INPDAP sono esclusi dalle agevolazioni (Art. 19 comma 2° della succitata convenzione).
Quanto tempo serve?
I tempi per ottenere la residenza fiscale in Portogallo sono piuttosto brevi. Dopo aver trovato la giusta soluzione immobiliare ed aver stipulato il relativo contratto di locazione o acquisto saranno sufficienti 4/5 giorni lavorativi per espletare tutte le procedure per cui è prevista la vostra presenza fisica. Tutto il resto lo sbrigherà in meno di 30 giorni lo Staff di Vadovia, compresa la trasmissione della richiesta di esenzione dalle imposte italiane tramite PEC.
Tra i nostri adempimenti rientra anche la richiesta di “RESIDENZA NON ABITUALE” che altro non è che la concessione governativa portoghese che vi esonera dal pagamento di qualsiasi imposta sulla pensione, o remunerazioni analoghe per un periodo di dieci anni ed ottenere così la pensione defiscalizzata in Portogallo.
A questo punto non rimane che aspettare l’accredito della pensione lorda. I tempi non sono standardizzati e dipendono sostanzialmente dalla celerità della vostra sede INPS di competenza, di solito quelle del nord Italia sono molto più veloci e riescono ad accreditare la vostra pensione in due/tre mesi. Per alcune sedi del sud Italia i tempi possono allungarsi fino a sei mesi. Nel frattempo, come sempre, continuerete a ricevere la vostra pensione in Italia.
La casa in Portogallo
Il primo passo da fare per ottenere la residenza fiscale in Portogallo e ricevere la vostra pensione defiscalizzata in Portogallo è la ricerca dell’immobile.
Di solito riusciamo a trovare la giusta soluzione immobiliare in pochi giorni, detto così può sembrare cosa facile ed alla portata di tutti, in realtà è tra le cose più difficili.
Il mercato degli affitti è basato principalmente sul breve termine e sulle case vacanze, le agenzie immobiliari, numerosissime in Portogallo, sono dedite alla compravendita e non si occupano di locazioni annuali, lo considerano molto impegnativo in termini di tempo e poco remunerativo. Per far fronte al problema abbiamo inserito nello Staff dei collaboratori esterni locali. I prezzi variano molto ed in funzione di molteplici fattori.
In media gli italiani che abbiamo già trasferito pagano dai 400 ai 500 euro al mese per un bell’appartamento totalmente arredato ed in zona centrale e ben servita.
La casa in Italia
Trasferendo la residenza in Portogallo, la tassazione sugli immobili posseduti in Italia rimane invariata. In base alla legge del 23 maggio 2014, n. 80- art. 9 -bis, viene considerata abitazione principale (prima casa) una e una sola unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato e iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE), già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza, a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata o data in comodato d’uso; possono inoltre beneficiare di una riduzione delle tasse ad 1/3 su TARI e TASI.
Da gennaio 2016 però, coerentemente con quanto promesso in merito alla politica di riduzione delle imposte, il Governo Renzi ha eliminato tali benefici sulla casa per i pensionati italiani residenti all’estero.